Il palazzo del D’Oria e l’architettura funzionalista
Costruito in pieno regime fascista nel 1937, il palazzo è un esempio di architettura funzionalista come altre costruzioni ancora presenti a Genova.
L’ Architetto Marcello Piacentini nell’epoca del Funzionalismo
Marcello Piacentini (1881 – 1960), principale esponente del Sindacato Nazionale degli Architetti italiani, diviene il maggiore interprete della politica architettonica e urbanistica del fascismo.
Autore di sistemazioni in molte città italiane, fra le quali la genovese Piazza della Vittoria (1932), Piacentini si esprime con forme architettoniche magniloquenti e severe, che si sostanziano in una monumentalità semplificata: si tratta di un “moderno classicismo” inteso come espressione di valori assoluti e indiscutibili.
Pur essendo architetto al servizio del regime, Piacentini non sconfessa la tendenza moderna anche perché, in fondo, almeno a parole, il fascismo era per il rinnovamento della cultura.
È in questo connubio fra austerità e funzionalità che si devono leggere architetture che superano il tempo e le forme di potere, come quella attualmente sede del Liceo Classico D’Oria.
L’edificio, rigoroso e “inossidabile” nella scelta del travertino come materiale esterno, assicura egregiamente, ancora oggi, un’ottima funzionalità ed eccellente spazialità interna, necessaria nella fruizione di un edificio scolastico.
Il Palazzo del Liceo
L’edificio “piacentiniano” in Piazza della Vittoria in un progetto per l’attuale area di Piazza della Vittoria del Piacentini
Nel numero speciale Il “vecchio D’Oria”, pubblicato nel 1991, Alfredo Dolci, già alunno e già docente di Storia e Filosofia nel medesimo Liceo, scrive:
“Ed un bel giorno ci trasferimmo più o meno gioiosamente in un edificio nuovo di zecca, l’attuale sede dell’Istituto, in Piazza della Vittoria. Era l’anno scolastico 1937-’38. La nuova sede offriva indubbi vantaggi: la centralità, l’ampia scalinata con le caravelle di colombiana memoria, la maestosa visuale con il Monumento della Vittoria e la stazione Brignole sullo sfondo. Comunque a non pochi di noi, ormai giunti al Liceo, restava un pizzico di nostalgia per il vecchio edificio di stradone S. Agostino: ci pareva di essere stati traslocati in una nuova casa, indubbiamente migliore, ma un poco estranea, e quasi intimiditi ci aggiravamo per i lunghi simmetrici corridoi della nuova scuola”.
Da quel lontano 1937-’38, il nuovo edificio è entrato a far parte integrante della città e del suo immaginario collettivo: non potremmo mai pensare alle “Caravelle” senza gli studenti del D’Oria che salgono e “spariscono” dietro il cancello del cortile.
Il Progetto dell’edificio
Facciata del Liceo D’Oria nel 1937
L’imponente edificio scolastico di marca razionalista e di impronta piacentiniana fu costruito nell’area prescelta dalla Civica Amministrazione di allora perché rispondeva perfettamente “per superficie e ubicazione”, trovandosi infatti in via Armando Diaz, proprio sotto le Mura di Santa Chiara, ai margini estremi di Piazza della Vittoria. In tale sito il nuovo Piano Regolatore del Centro cittadino prevedeva l’edificazione in simmetria di due costruzioni ad ampia cubatura: a sud-est il Palazzo della R. Questura, a sud-ovest il Palazzo del R. Liceo Ginnasio “Andrea D’Oria”.
Il progetto di quest’ultimo, che doveva tener conto di particolari e opportune “peculiarità didattiche e costruttive”, fu affidato all’Ing. Cav. Carlo Canella, Civico Capo Servizio all’Edilizia, che già aveva curato la costruzione dell’imponente e vasto palazzo adibito a Uffici Statali Finanziari. Il progetto dell’ing. Canella, rispettoso delle normative e innovativo rispetto ad esse, ottenne in breve tempo, dagli enti preposti e dal Ministero dell’Educazione Nazionale, tutte le approvazioni necessarie e richieste in materia di edilizia scolastica cosicché il Podestà, in data 30 gennaio 1935, poté procedere all’appalto dei lavori; se lo aggiudicò l’impresa Comm. Antonio Carena & Figli, attiva e ancor oggi operante non solo in Italia come Carena s.p.a – Impresa Costruzioni, diretta per molti anni dall’ing. Aldo G.B. Rossi, illustre ex-allievo e, in gioventù, atleta multipremiato a livello nazionale, noto nel mondo culturale non solo ligure come raffinato e prolifico poeta. Oggi il figlio, ing. Paolo Rossi, guida l’Impresa Carena sul solco tracciato da suo padre.
Furono lasciate integre soltanto “le retrostanti mura cinquecentesche”, sotto le quali anni fa vennero riscoperti tunnel e passaggi segreti di penetrazione in città e di fuga da essa che consentivano di attaccare e di penetrare nel cuore della città, ma anche di mettersi in salvo e di giungere fino al porto. L’impresa Carena dovette predisporre l’area con ingenti lavori di sbancamento e consolidamento delle mura storiche.
Nel gennaio 1936, ultimati i lavori per predisporre l’area, l’impresa Carena diede inizio alla costruzione vera e propria, rispondente alle seguenti caratteristiche tecniche: “un volume complessivo di 36.400 mc. su una superficie di 1.560 mq., mentre altri 800 mq. d’area sono rimasti scoperti e annessi per esigenze varie”; l’opera, che una volta portata a compimento risultò davvero imponente e degna, “ha richiesto circa 45.000 giornate lavorative” e complessivamente “è costata circa 4.000.000 di lire (dell’epoca) compreso l’arredamento e senza l’area, con un costo medio per la parte costruttiva di L. 84 a mc.”; si aggiunga che, per facilitare “l’afflusso degli alunni residenti nella zona di Carignano” era stata prevista, compresa nel complesso dei lavori, “la nuova scalinata che da Via Brigata Liguria ascende alle mura, ampia ed architettonicamente decorosa”. (“Genova. Rivista Municipale – Novembre 1937”)
Così l’edificio del R. Liceo Ginnasio “Andrea D’Oria”, prospiciente l’ampio piazzale, pur nella sua maestosa solennità presenta linee e rivestimenti razionalmente sobri e, dal punto di vista prettamente architettonico, è collocato, in piena armonia con gli altri palazzi circostanti, nell’architettura monumentale di Piazza della Vittoria.
Escluso il pianterreno, l’interno comprende cinque piani e fu studiato nei minimi particolari dal progettista in accordo con le Autorità Scolastiche e col Capo di Istituto in termini di funzionalità, cubatura, luminosità e orientamento dei locali. Ingressi e scale sono in numero tale da consentire e favorire un’ottimale circolazione al suo interno, mentre la quotidiana attività didattica è agevolata dall’ampia disponibilità di aule per gli insegnamenti curricolari, di aule speciali e di palestre.
(Si ringraziano gli Ing. Rossi e Barisone per le foto donate al Liceo )